Un intervento di riqualificazione complesso e articolato che ci racconta Mattia Bellato, tecnico-commerciale della ditta Fratelli Conte che ha eseguito i lavori.
I Giardini Salvi di Vicenza, adiacenti alle mura di Piazza Castello, sono stati recentemente oggetto di un importante intervento di riqualificazione che ha visto, tra le altre cose, la sostituzione della vecchia staccionata in legno che costeggiava la roggia Seriola, fortemente ammalorata e danneggiata in più punti, con una nuova staccionata Cadore H3C-3 in acciaio Corten.
I Giardini Salvi: un gioiello verde nel cuore di Vicenza
I Giardini Salvi, situati nel centro storico di Vicenza, rappresentano un vero e proprio gioiello verde nel cuore della città. Realizzati nel 1592 su progetto dell’architetto Paolo Trezza, i giardini prendono il nome dalla nobile famiglia Salvi che ne fu proprietaria fino al 1914, quando vennero acquistati dal Comune di Vicenza.
Con una superficie di circa 12.000 metri quadrati, i Giardini Salvi si caratterizzano per la presenza di numerose specie arboree, tra cui tigli, ippocastani, platani e magnolie.
Al centro del parco si trova una fontana ottagonale, mentre lungo il perimetro si snoda la roggia Seriola, un tempo utilizzata per l’irrigazione degli orti della zona.
Tra gli elementi architettonici di spicco, il Loggiato Longhena, opera dell’architetto Baldassarre Longhena, e la Loggetta Serliana, attribuita ad Andrea Palladio. I Giardini Salvi ospitano anche alcune sculture, tra cui il busto del poeta Giacomo Zanella.
Una sfida complessa
L’intervento di posa in opera della staccionata, realizzato dalla ditta Fratelli Conte in stretta collaborazione con il nostro Ufficio tecnico, non è stato privo di sfide.
Come ci racconta Mattia Bellato, tecnico commerciale dei Fratelli Conte che ha seguito la parte di offerta e rilievi, «è stato un cantiere piuttosto complesso, per via dell’accessibilità limitata e della presenza di tratti molto stretti».
La complessità del cantiere ha richiesto un approccio su misura. «Dove possibile abbiamo utilizzato la nostra macchina battipalo per le staccionate», spiega Bellato, «mentre in altri punti abbiamo dovuto procedere con una posa manuale».
Un lavoro che ha visto numerosi adattamenti, in particolare in quei punti che presentavano curve e dislivelli o dove sono stati richiesti dei fissaggi sulla roccia.
«Possiamo dire che è stata una collaborazione ‘fifty-fifty’ con Cortensafe: alcuni pezzi sono stati realizzati ad hoc da Cortensafe, mentre altri sono stati adattati direttamente in loco».
Una collaborazione sinergica
La chiave per affrontare al meglio questa complessità? «È stato fondamentale uno studio preventivo approfondito delle problematiche e delle soluzioni“, sottolinea Bellato, «siamo arrivati in cantiere ben preparati, per cui il lavoro è andato avanti coi ritmi che avevamo studiato».
«La collaborazione con Cortensafe è stata molto positiva. Apprezziamo molto le loro attrezzature e la capacità che hanno di realizzare i pezzi speciali necessari.
C’è stata un’ottima sinergia tra le nostre attrezzature e la nostra esperienza, la competenza e la tecnologia di Cortensafe, e la profonda preparazione del loro agente».
La scelta della staccionata in Corten
Ma perché la scelta è ricaduta proprio sulla staccionata Cadore H3C-3 in acciaio Corten? «Innanzitutto per motivi estetici perché riprende la forma della vecchia staccionata in legno», spiega Bellato.
«L’acciaio Corten, inoltre, con la sua caratteristica colorazione brunita dovuta al suo processo di ossidazione, ben si inserisce nel contesto dei Giardini Salvi, conferendo all’insieme un aspetto caldo e naturale».
Ma non solo estetica. Oltre alla maggiore resistenza rispetto ad altri materiali, «l’acciaio Corten garantisce una durata nel tempo nettamente superiore al legno, che avrebbe richiesto interventi di manutenzione già dopo 7-10 anni».
Un risultato di grande soddisfazione
Il risultato di questo intervento così impegnativo? «Valutando il lavoro finito, sono molto soddisfatto del risultato ottenuto.
Il feedback da parte della ditta committente a lavori ultimati è stato molto positivo», racconta con soddisfazione Mattia Bellato.
«Ci è stato detto che era tutto perfetto e ci è stato chiesto di procedere con la fatturazione: ritengo che questo, per certi aspetti, sia il miglior segno di una piena soddisfazione. Non c’è stata nessuna lamentela o richiesta di modifiche o rifacimenti».
Un risultato questo che contribuisce a donare un nuovo volto a uno dei parchi più amati e frequentati di Vicenza. Un volto che potrà essere apprezzato dai vicentini e dai visitatori per molti anni a venire.