Per un recente intervento di riqualificazione dei ponti di Albosaggia e Caiolo, in provincia di Sondrio, abbiamo realizzato dei piani antiscivolo, un parapetto, modello Falcade HO3 e una staccionata Brunico H2C in acciaio Cor-Ten, materiale scelto per le sue caratteristiche di resistenza, durabilità ed estetica. Ci racconta i dettagli il geometra Stefano Tirinzoni della Mazzoni Costruzioni, che ha eseguito i lavori.
Il ponte di Albosaggia e di Caiolo sono stati protagonisti di interventi significativi, commissionati dalla Comunità Montana di Sondrio. Il progetto ha visto un impiego estensivo dell’acciaio Cor-Ten per pavimentazioni, parapetti e staccionate.
Per saperne di più, abbiamo intervistato il geometra Stefano Tirinzoni, responsabile tecnico e procuratore della Mazzoni Costruzioni, l’azienda che si è occupata della realizzazione dei lavori.
Geom. Tirinzoni, può descriverci i lavori effettuati sui ponti di Albosaggia e Caiolo?
Per quanto riguarda il ponte di Albosaggia, si è trattato di una ristrutturazione di un ponte esistente.
Abbiamo eliminato il vecchio pavimento in legno che era ormai deteriorato e abbiamo posato i laminati antiscivolo in acciaio corten forniti da Cortensafe.
Inoltre, abbiamo sostituito i supporti portanti originali in acciaio con 4 tubolari in corten, sempre di Cortensafe, posati longitudinalmente per tutta la lunghezza del ponte (circa 500 metri), su cui poi abbiamo fissato le doghe della nuova pavimentazione.
Il ponte di Caiolo, invece, è un ponte completamente nuovo, con una luce di 16 metri. Già in fase di progettazione era previsto l’utilizzo delle doghe in laminato Cor-Ten per realizzare la pavimentazione.
Dove sono stati installati il parapetto Falcade e la staccionata Brunico?
Dunque, i 32 metri lineari di parapetto Falcade HO3 sono stati installati sul nuovo ponte di Caiolo, integrandosi perfettamente con la nuova struttura. Per quanto riguarda la staccionata Brunico H2C a due correnti, ne abbiamo posati circa 70 metri in totale: una parte sulla pista ciclabile del Comune di Fusine e una parte a protezione delle due rampe che portano al ponte di Caiolo, in continuità con il parapetto Falcade.
La scelta dell’acciaio corten è stata fatta in fase progettuale o esecutiva?
La scelta di utilizzare l’acciaio corten per la pavimentazione e i parapetti era già stata fatta in fase di progettazione dall’ingegner Patriarca, che era stato incaricato dalla Comunità Montana di Sondrio.
Come Mazzoni Costruzioni, però, abbiamo proposto e ottenuto di sostituire i tubolari di supporto previsti in acciaio verniciato sul ponte di Albosaggia con dei tubolari in corten.
Questa proposta è stata accolta subito dall’ingegner Paolo Ferrari,responsabile dell’ente appaltante, sia per una questione di coerenza estetica che di praticità nella posa. Anche se preverniciati, i lavori di taglio e saldatura avrebbero danneggiato la vernice, rendendo necessaria un continua opera di ritocco.
Verniciare i tubolari sotto un ponte di 500 metri, inoltre, è un’operazione complessa. Infine, i tubolari verniciati avrebbero creato un contrasto visivo sgradevole con il resto della struttura in Cor-Ten.
Del resto l’acciaio corten ha diversi vantaggi: ha una resistenza pari all’acciaio normale, non richiede trattamenti protettivi ed è facile da lavorare, tagliare, saldare e giuntare.
Avete riscontrato criticità durante la posa dei manufatti in corten?
Per quanto riguarda la posa di parapetti e staccionate, non abbiamo riscontrato particolari criticità, anche grazie alle staffe di fissaggio che ci sono state fornite da Cortensafe. La vera sfida è stata realizzare le curve della pavimentazione sul ponte di Albosaggia.
Inizialmente il progetto prevedeva l’utilizzo di doghe più strette (15 cm) disposte a raggiera per seguire la curva, ma ho constatato che questa soluzione avrebbe creato degli spazi troppo ampi tra le lamiere (5-6 cm) compromettendone l’estetica e la funzionalità.
Mi sono dovuto studiare delle modifiche ad hoc per ogni singola doga: ho utilizzato doghe da 300 mm (le più larghe disponibili), le ho fatte tagliare in obliquo in due e poi ripiegare sulla parte obliqua da un fornitore specializzato in piegatura lamiere, in modo da riformare lo zoccolo da 4 cm per l’appoggio sulla struttura.
Le modifiche sono state studiate e realizzate lasciando uno spazio minimo di 2-3 mm tra una doga e l’altra. È stato un lavoro di precisione, che ha richiesto un’attenta progettazione e pianificazione, ma il risultato finale è stato ottimo, con una perfetta continuità.
Che riscontri avete avuto dalla committenza e dai cittadini sul lavoro svolto?
Posso dire che c’è stata piena soddisfazione da parte della Comunità Montana di Sondrio, la nostra committente. Inoltre, mi è capitato di ricevere commenti positivi da parte di liberi professionisti e utilizzatori dei ponti.
All’inizio del ponte di Albosaggia vi è un noleggio di biciclette e talvolta, passando da lì, mi è capitato di sentire cittadini e ciclisti elogiare il lavoro, facendo commenti come: ‘Bel lavoro, era ora!’. Sono state particolarmente apprezzate la sicurezza migliorata e l’estetica dei ponti.